Notò sempre
più le differenze di approccio che ciascun individuo aveva con la
malattia, nonostante i sintomi, ognuno reagiva emotivamente in
maniera diversa dall'altro di fronte al problema.
Sempre meno contento dei risultati della medicina sintomatica si
avvicinò, allora, alla medicina omeopatica. Anche in questo settore
non rimase ad osservare, interessandosi in particolar modo
all'aspetto della tossiemia intestinale.
Nel 1917 a causa di un'emorragia, fu operato urgentemente con
successo. Ciò nonostante, gli fu detto che gli rimanevano solamente
pochi mesi di vita a causa di una grave malattia, si buttò allora
completamente nel suo lavoro, notte e giorno senza pensare ad altro,
convinto che un interesse e un ideale nella vita siano migliori di
qualunque cura, tanto che non ne fece alcuna.
Sentiva il bisogno di trovare un metodo basato sull'individuo,
semplice e naturale, utilizzabile da chiunque. Continuò così a
lavorare ai suoi interessi, scoprì i sette nosodi, (tipi di vaccini
omeopatici) che tutt'oggi sono ancora usati da alcuni omeopati. Notò
che ad ogni gruppo dei nosodi, si poteva ricollegare un tipo di
personalità, iniziò così a prescriverli in base a questa sua
osservazione e ciò gli fece ottenere un buonissimo successo.
Ma anche questo non lo soddisfaceva, cercava dei rimedi sempre più
naturali, pensò che alcune piante potevano sostituirsi ai nosodi
(ottenuti, invece, da batteri intestinali).
Dietro queste osservazioni decise allora di chiudere il suo
avviatissimo studio medico di Londra e dedicarsi alla ricerca di un
metodo per la cura dei problemi umani. Nel 1929 si trasferì nel
Galles. Girò moltissimo nelle campagne di questa regione, affinando
la sua innata sensibilità.
E come un antico erborista sentì, provando e riprovando, che alcune
piante avevano delle stupende virtù terapeutiche sullo stato d'animo
umano. Nella scelta delle piante non tenne conto delle piante
velenose e di quelle coltivate.
Intuì che alcuni fiori trasmettevano attraverso la rugiada, o
l'immersione nell'acqua delle virtù terapeutiche uniche. Scoprì
dapprima 12 fiori, che costituirono i primi 12 "guaritori", così
come furono chiamati dallo stesso Bach, e poi tutti gli altri
attualmente conosciuti.
Iniziò immediatamente a
proporre questo suo metodo ai suoi pazienti e sempre più felice
della sua scoperta decise che questo metodo doveva essere conosciuto
da tutti, e si prodigò enormemente nella sua diffusione.
Negli ultimi anni della sua vita ebbe molto da fare per proporre a
chiunque di imparare il suo metodo.Al termine dei suoi giorni,
chiese di essere considerato esclusivamente un erborista.
Edward Bach morì, felice, il 27 novembre 1936 considerando conclusa
la sua missione su questa terra.
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